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Mobilizzazione del paziente allettato: procedura di base e consigli

Luglio 1, 2024
La mobilizzazione del paziente allettato è un’operazione delicata che richiede esperienza e soprattutto molte accortezze di base. Quando hai in casa un paziente allettato o affetto da difficoltà di movimento invalidanti, è bene cercare di aiutarlo durante il giorno ad eseguire alcuni movimenti per evitare l’insorgenza di fastidi spiacevoli, quali piaghe da decubito o rigidità muscolare. In molti casi, i parenti dei soggetti fragili non hanno le conoscenze adeguate per effettuare una mobilizzazione di base: nel caso in cui siano necessari degli interventi più mirati, ovviamente, sarebbe sempre meglio contattare un fisioterapista a domicilio competente, che sappia come operare in sicurezza e senza arrecare danni al soggetto. Richiedere questo tipo di interventi è essenziale, per questo è necessario avvalersi dell’aiuto di professionisti esperti e oggi è possibile farlo grazie all’operato di cooperative che si occupano di assistenza domiciliare anziani e disabili che forniscono servizi assistenziali sul territorio. Se sei di Milano, Nova Assistenza potrebbe essere il tuo punto di riferimento non solo per richiedere l’intervento di personale sanitario a domicilio, ma anche per stabilire un programma di assistenza ad ore in base alle necessità contestuali.

Mobilitare un paziente allettato: come iniziare

Per mobilitare un paziente allettato, innanzitutto, è necessario mettere in sicurezza il contesto in cui si opera: la cosa migliore sarebbe quella di garantirgli riposo su un lettino che sia dotato di rotelle -con blocchi di sicurezza- che sia facilmente manovrabile e che possa essere distanziato da oggetti potenzialmente pericolosi, come i comodini. Bisogna eliminare anche tutti gli altri ostacoli come lenzuola o cuscini che potrebbero compromettere il movimento e le manovre necessarie; dopodiché, bilanciando con il proprio peso, il paziente andrebbe girato su un lato: la cosa migliore da fare, soprattutto quando l’assistito non può collaborare, è quella di accavallare una delle gambe del paziente in direzione del lato in cui lo si vuole girare, in maniera tale da accompagnare previamente il movimento, e la stessa cosa va fatta con il braccio opposto e con il capo. In questo modo il paziente potrà essere spinto, delicatamente, dal lato scoperto, servendosi dei punti più stabili quali schiena, spalle e bacino.

Altre accortezze per mobilitare un paziente anziano

Se non si hanno le forze necessarie per compiere questa operazione, sarebbe bene farsi aiutare da un’altra persona, la quale potrebbe essere anche un operatore sanitario competente. Nel caso in cui sia necessario trasferire il paziente dal letto alla carrozzina, è importante munirsi previamente degli strumenti necessari per accompagnare il movimento, soprattutto quando quest’ultimo non può collaborare: la cosa più importante, che non può mai mancare durante un’operazione di questo tipo, è il solleva malati, che può essere utilizzato tramite uno specifico imbrago: in questo modo sarà possibile sollevare il paziente con più facilità. Quando invece, è necessaria una mobilizzazione motoria per migliorare la circolazione e prevenire le piaghe da decubito, bisogna chiedere ad un esperto competente, quale il fisioterapista, di effettuare un intervento che possa ripristinare il passaggio del sangue anche presso i distretti estremi del corpo.
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