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Comunicazione 9 Gennaio
Gennaio 31, 2025
Gentili Clienti,
siamo lieti di informarvi di una recente e importante pronuncia della Corte di Cassazione che rappresenta una svolta significativa per tutti coloro che usufruiscono di servizi di assistenza domiciliare per soggetti con gravi disabilità.
Con l’ordinanza n. 449 del 9 gennaio 2025, la Sezione Tributaria della Corte di Cassazione ha stabilito che le spese sostenute per l’assistenza domiciliare di soggetti con invalidità al 100% e disabilità grave (ai sensi della Legge 104/1992) sono integralmente deducibili dal reddito complessivo IRPEF, indipendentemente dalla qualifica professionale di chi presta il servizio di assistenza.
Cosa cambia rispetto al passato?
In precedenza, l’Agenzia delle Entrate limitava la deducibilità delle spese di assistenza domiciliare, sostenendo che solo i servizi erogati da operatori sanitari qualificati (come infermieri o medici) potessero essere considerati “specifici” e quindi deducibili.
Questo comportava:
- Un limite massimo di deducibilità di 2.100,00 euro con una detrazione del 19%, applicabile solo a redditi inferiori a 40.000,00 euro.
- L’esclusione delle spese sostenute per collaboratori domestici o badanti senza qualifica professionale specifica.
- La Corte di Cassazione ha chiarito che:
- Il termine “assistenza specifica” non dipende dalla qualifica professionale di chi presta il servizio, ma dalle condizioni del soggetto assistito.
- L’assistenza è considerata “specifica” quando è rivolta a soggetti con grave e permanente invalidità o menomazione (art. 3 della Legge 104/1992), come nel caso di invalidità al 100% o di soggetti che percepiscono l’indennità di accompagnamento.
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